Sviluppo economico e sociale ed ulteriori ampliamenti dell'Unione Europea

La Società Italiana di Economia, Demografia, Statistica (SIEDS), in collaborazione con il Dipartimento di Statistica e Matematica "Diego de Castro" e con la Fondazione "Franca e Diego de Castro", ha tenuto a Torino, nei giorni 20-22 maggio 2004, la sua XLI Riunione Scientifica. La riunione, inserita nell'ambito delle manifestazioni programmate per il Sesto Centenario dell'Università, ha avuto come tema lo "Sviluppo economico e sociale e ulteriori ampliamenti dell'Unione Europea", un argomento che è oggi di attualità.
Il convegno si è aperto nel pomeriggio di giovedì 20 maggio presso l'Aula Magna del Rettorato, con 1a sessione inaugurale dedicata al Professore Diego de Castro scomparso all'inizio dell'estate dello scorso anno, il quale fondò nel 1938 l'Istituto di Statistica e lo diresse fino al 1972. Questo Istituto, in tempi recenti, con la costituzione dei dipartimenti, è stato trasformato in "Dipartimento di statistica e matematica applicata alle scienze umane Diego de Castro". Nel corso della sessione qualificate testimonianze hanno ricordato la sua figura di accademico e diplomatico, ma due sono state particolarmente incisive.
Il senatore Giulio Andreotti (non presente personalmente per la concomitanza con l'urgente discussione di politica estera in Senato, ma presente con un suo scritto) ha messo in evidenza gli incarichi assegnati a Diego de Castro dal Governo italiano dal 1946 in poi legati alla preparazione del Trattato di pace, la nomina a rappresentante diplomatico dell'Italia presso il Governo Militare Alleato e il ruolo di Consigliere politico del Comandante della Zona angloamericana di Trieste. Ha ricordato, inoltre, quanto il consiglio di de Castro fu prezioso nel dopoguerra, in anni difficilissimi per le province della Venezia Giulia e per le stesse sorti di Trieste, e quanto fu di grande aiuto a De Gasperi e a Sforza per le iniziative del nostro governo in un periodo tanto arduo e impegnativo.
Il Prof. Raimondo Cagiano de Azevedo ha reso omaggio ai più di cinquanta anni di servizio accademico di de Castro rilevando quanto possa dimostrarsi "missione impossibile" riassumere il pensiero del Professore e cercare criteri di classificazione soddisfacenti per ricondurre tale pensiero a schemi e categorie. Diego de Castro si definiva nei suoi scritti statistico e storico della statistica; ma fu anche economista e pensatore dell'economia come dimostrò in uno studio su Antonio Genovesi, chiestogli dall'eminentissimo storico dell'economia Domenico De Marco. La sessione è proseguita con l'intervento di Luigi Biggeri, presidente dell'ISTAT, il quale ha presentato il rapporto annuale sulla situazione del Paese, e con altre relazioni dedicate a riflessioni sulle dinamiche private e pubbliche delle imprese dei paesi emergenti, sulla estendibilità spaziale, sulla transizione in atto dello sviluppo locale nei paesi dell'Europa centro-orientale.
Nella seconda giornata hanno trovato spazio, al mattino, gli argomenti demografici conseguenti all'ampliamento dell'Europa. L'allargamento dell'Unione Europea con l'apertura ai paesi dell'Est avrà conseguenze anche sulla struttura e sulla dinamica della popolazione; le norme che facilitano le migrazioni interne all'Europa verranno applicate a paesi che fino a poco tempo fa ne erano esclusi, contribuendo a consolidare o a creare in un futuro prossimo flussi sempre più ingenti di popolazioni, con possibili ricadute anche sul piano sanitario. A tal fine, Carlo Maccheroni, invita a non sottovalutare il probabile mutamento delle condizioni di salute, sia nei paesi di immigrazione che in quelli di emigrazione.
Nella sessione dedicata agli aspetti sociali, Roberto Marvulli ha condotto una esplorazione dell'ambito culturale europeo applicando tecniche di analisi multivariata allo studio della struttura tematica rintracciablle su un campione di quotidiani relativi ai paesi dell'Unione Europea. L'assunto di partenza tendeva a ricercare similitudini e differenze negli atteggiamenti culturali delle diverse popolazioni. Il Marvulli, nelle conclusioni, rileva inizialmente che l'elevato numero di lingue (22) nelle quali sono redatti i quotidiani preoccupa circa la possibilità di formazione di una cultura europea comune; d'altra parte riscontra che le suddivisioni degli spazi nelle prime pagine dei 28 quotidiani analizzati, quindi le distribuzioni dei gusti più immediati dei lettori, sono piuttosto analoghe. Tale presentazione areale conduce, secondo l'A., a proporre atteggiamenti culturali simili e quindi, in definitiva, a contribuire all'avvicinamento di popoli che intendono collaborare per una condizione comune.
Sempre in questa sessione, Antonio Mussino definisce "sfida europea" la necessità di armonizzare delle statistiche nel settore sportivo. La statistica è sempre stata parte integrante dello sport; la misurazione, l'approccio ai punteggi, alle graduatorie è, nei fatti, statistico, sia che vengano usati semplici strumenti, sia che si applichino complessi modelli probabilistici. Lo sport moderno del secolo scorso sta lasciando il campo allo sport attuale definito postmoderno, allo sport business, con modelli propri del mercato, con miriadi di attività, ognuna delle quali fa riferimento a diversi modelli. L'approccio recente è lo studio delle tendenze della partecipazione sportiva dal lato della domanda (i praticanti) e dell'offerta (il sistema impiantistico e il sistema organizzativo) e, a questo proposito, Mussino descrive il progetto di armonizzazione delle indagini definito COMPASS (Co-ordinated Monitoring of Partecipation in SportS), che rappresenta un primo esempio a livello internazionale, di applicazione della strategia di analisi statistica del fenomeno sportivo.
L'ultima giornata ha dato spazio alla presentazione delle comunicazioni libere, le quali hanno trattato quasi essenzialmente temi demografici ed economici, sia legati al titolo del convegno che, in misura molto ridotta, a temi diversi.

Mauro Reginato
Da: "Università", n.7, Maggio-Giugno 2004, pp.44-45